L'Inverno e la Primavera
Un giorno l'Inverno incontrando la Primavera le disse beffeggiandola:
« Sei troppo morbida e questo non va. Ti fai calpestare senza dignità ne consenso e lasci le persone e gli animali impuniti. Quando arriva la tua stagione incominciano a germogliare i primi fiori, il terreno si riempie di tante varietà di erbe e tu permetti alle persone e agli animali di calpestare senza ritegno tutto questo, lasciando che strappino senza rimorso i frutti appena maturi. »
« Io, invece, incuto paura agli esseri viventi con il mio freddo, la mia pioggia e il mio rigido gelo che fa rintanare tutti e io posso starmene tranquillo » disse l'Inverno con una certa superiorità.
La Primavera, dopo essere stata in silenzio, rispose:
« Invece ti sbagli, Inverno, io sono amata da tutti ed essi comunicano armoniosamente con me. Quando io appaio, gli animali e le persone gioiscono e cominciano a uscire dalle loro tane per assaporare la bellezza del sole e della vegetazione. Non sai quanto
è bello essere amati e che gioia si ha. Tu invece sei solo temuto e non proverai mai quello che provo io » concluse così la Primavera.
L'Inverno dopo aver ascoltato con attenzione le sue parole rifletté a lungo.
Non violenza
Bontà
Sensibilità
Generosità
Il leggio
Una lastra asseconda con gentilezza l'albero retrostante. Nasce dalla terra e si curva verso il cielo. Lo spettatore legge la favola frontalmente vedendo sullo sfondo il sovrapporsi della lastra e del tronco. Una collaborazione creata dalla curvatura della lastra che cambia direzione dialogando con l'albero.