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La lepre e la tartaruga

La lepre un giorno si vantava con gli altri animali:

« Nessuno può battermi in velocità » diceva,
« Sfido chiunque a correre come me.
»  

La tartaruga, con la sua solita calma, disse:

« Accetto la sfida. »
« Questa è buona! » - esclamò la lepre, e scoppiò a ridere.
« Non vantarti prima di aver vinto » replicò la tartaruga.

« Vuoi fare questa gara? » così fu stabilito un percorso e dato il via. 
 

La lepre partì come un fulmine: quasi non si vedeva più, tanto era già lontana. Poi si fermò, e per mostrare il suo disprezzo verso la tartaruga, si sdraiò a fare un sonnellino.

 

La tartaruga intanto camminava con fatica, un passo dopo l'altro, e quando la lepre si svegliò, la vide vicina al traguardo. Allora si mise a correre con tutte le sue forze, ma ormai era troppo tardi per vincere la gara.

La tartaruga sorridendo disse:

« Non serve correre, bisogna partire in tempo. »

La lepre e la trataruga
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Qualche spunto di riflessione

In questa favola emerge l’idea che possedere capacità innate o condizioni favorevoli non garantisce necessariamente il successo; un’attitudine basata sulla determinazione e la perseveranza, il rispetto verso altri e la fiducia nelle proprie abilità, permette di raggiungere molti traguardi. In questa metaforica gara vince la resilienza. 

Determinazione

Perseveranza

Resilienza

Rispetto

Il leggio

Una lastra curvata forma un cilindro posto al centro di un gruppo di alberi, quasi ad imitare uno dei loro tronchi. Lo spettatore legge la favola girando attorno a questa forma, nello spazio creato fra il cilindro e gli alberi, con calma e perseveranza. Anche in questa metaforica gara vince la resilienza.

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